I frati del Convento S. Francesco propongono alla C. A. di sostenere lo sviluppo di un progetto educativo/riabilitativo destinato agli ospiti della Comunità S. Francesco ma aperto anche alla rete territoriale dei bisogni e di nuove opportunità di collaborazione e di scambio.
La richiesta riguarda il settore ippoeducazionale che da molti anni ormai sta caratterizzando la Comunità S. Francesco e che ha dato e sta dando sensibili risultati nel campo sia riabilitativo che educativo/formativo.
E’ ormai assodato come il contatto con gli animali, nel nostro caso i cavalli, costituisca una validissima opportunità terapeutica per persone portatrici di svariate problematiche psicologiche e comportamentali, aiutandole a superare chiusure e paure, stimolando e facilitando nuove capacità relazionali, in uno scambio che permette una riappropriazione di se stesse e delle proprie emozioni. L’ippoeducazione si presenta come azione innovativa, coinvolgente, capace di mobilitare nelle persone in difficoltà inaspettate reazioni positive; esprime inoltre una qualità ed una modalità di apprendimento che è altro dal semplice “imparare ad andare a cavallo”, proponendo invece lo ‘lo stare accanto’, il ‘sentire’, l’ ‘accompagnare’.
Ciò che in questo momento rallenta e condiziona molto l’operatività con i cavalli (8) è l’impossibilità di protrarre l’attività ippoeducazionale all’aperto, nel periodo autunno inverno, senza dover spostare altrove il lavoro, con tutti i disagi e le difficoltà del caso. Un’ adeguata struttura coperta consentirebbe di essere attivi tutto l’anno. Un gruppo di operatori della Comunità si occupa del progetto.
Chiedono alla C. A. di voler investire nella realizzazione di una tensostruttura adatta e già da lungo studiata. Questo spazio coperto consentirebbe per tutto l’anno la necessaria preparazione degli animali, il loro addestramento e lo svolgimento delle attività sopra descritte.