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Aggiornamento:

Terminato ormai l’inverno e con una primavera che in questi giorni comincia finalmente a scaldare un po’, continua il nostro aiuto alle famiglie povere della nostra periferia, ed in particolare ai senza fissa dimora che spesso ci visitano in cerca di aiuto. Quest'anno abbiamo cambiato un po’ la modalità di aiuto alle persone che vivono in strada, spesso vittime dei problemi dell’alcol e della droga, scegliendo una modalità assistenziale più frequente in quanto ai tempi e ridotta in quantità: settimanalmente possono ricevere un pacchetto di spaghetti e salsa di pomodoro, un sacchetto per preparare una zuppa o poco più, e un paio di indumenti, con la speranza che utilizzino per se stessi quel che ricevono e riducendo il rischio che vendano il cibo per soddisfare altri vizi, come poteva succedere con più facilità quando ricevevano quantità più abbondanti in forma mensile. In questa maniera ci visitano settimanalmente i più poveri tra i poveri, quelli che ricevono volentieri qualcosa da mangiare che gli si possa offrire, e sono spariti quanti si davano il tempo solo per maggiori benefici.

Allo stesso tempo, abbiamo potuto rafforzare l’aiuto alle famiglie in difficoltà, a quelle messe economicamente in crisi da una malattia o un licenziamento, alle mamme con vari figli a carico, generalmente a situazioni che si conosce direttamente o si è potuto verificare: in questo caso si è proceduto ad aiutare con una cassa di alimenti che potesse rispondere alle reali necessità e numero di familiari presenti.

Continuiamo a incentivare la creazione di piccoli lavori domestici che possano aiutare ad essere un po’ più autonomi nella difficoltà: la produzione di pane e dolci, la vendita di frutta e verdura, di oggetti e tessuti artigianali. In questi casi sporadici, aiutiamo soprattutto con farina, olio e zucchero, o con l’acquisto di cassette di frutta e verdura.

Quest’anno non ci sono state emergenze e imprevisti, e pure le donazioni ricevute e la tradizionale “raccolta porta a porta” di agosto, in memoria di Sant’Alberto Hutado, sono state più generose del solito, in modo che attualmente abbiamo ancora un buon margine economico per continuare ad aiutare in questi mesi di primavera e dell’estate.

Ringraziamo di cuore la Caritas Antoniana e i suoi benefattori che ci sostengono!! Pace e bene!

Fr. Christian Borghesi

The new project

Il progetto è il proseguimento del 7727 terminato a gennaio.

Scrive Fr. Christian: 

La pastorale sociale della Parrocchia già da tempo si preoccupa di aiutare le famiglie bisognose, soprattutto anziani, migranti e lavoratori stagionali, con una distribuzione quindicinale di una borsa di alimenti di prima necessità (pasta, riso, salsa, olio, legumi, tonno, thè, zucchero...), cui si aggiunge un po’ di carbone per scaldarsi e cucinare in inverno. Le persone che richiedono un aiuto vengono intervistate e si completa una scheda con dati personali e della famiglia, la situazione abitazionale, lavorativa ed economica. La maggior parte delle famiglie bisognose sono situazioni già note tra i parrocchiani, spesso anche quelle degli immigrati stranieri.
Nell’anno 2023 è aumentato il numero di persone senza fissa dimora che veniva a chiedere un aiuto, mentre è diminuito il numero di stranieri. Sono state aiutate regolarmente un centinaio di famiglie, mentre altrettante hanno richiesto aiuti saltuari. Allo stesso tempo, si è presentata una situazione nuova con un “campamento” di migranti haitiani, ossia un’occupazione di terreno da parte di più di 200 famiglie che, soprattutto nei mesi invernali, in più riprese è stata aiutata dalla nostra pastorale solidaria soprattutto con alimenti.
Tra gli obiettivi dello scorso anno, purtroppo non c’è stato nessun miglioramente nella pastorale della solidarietà della diocesi ed è stata organizzata un’unica riunione ad inizio anno, ma ai buoni propositi non sono seguiti i fatti e, durante l’anno, non abbiamo ricevuto nessun aiuto in ciò che riguarda strategie, obiettivi, condivisione dei dati e distribuzione degli alimenti. Anche per questa ragione, stiamo tentando di riorganizzarci internamente in modo da poter aiutare soprattutto le famiglie con bambini o con ammalati e le persone anziane che vivono della pensione minima. Vorremmo ridurre la varietà di prodotti, e così il rischio che vadano venduti a cambio di pochi soldi per mantenere i vizi dell’alcol e della droga, sia ai senza fissa dimora che ad altri uomini che si mantengono con lavori in nero (aiutando nel mercato della frutta o alle porte dei supermercati come parcheggiatori o per caricare e scaricare le merci, raccogliendo ferro e chincaglierie, vendendo prodotti porta a porta, ecc.). Se ce ne sarà l’opportunità, ci interessa continuare a incentivare quanti potrebbero trasformarsi in piccoli imprenditori autonomi.
Per la preparazione delle borse di “alimenti solidali” si stima la necessità di circa 600 euro al mese, per un totale di 6.000 euro da marzo a dicembre. Con la rete di benefattori locali, la parrocchia può assicurare 2.000 euro per queste attività solidali, per cui il finanziamento richiesto alla CARITAS ANTONIANA è di € 4.000,00.

 

Project referrer: Fr. Christian Borghesi OFMConv.