Nella diocesi di Kisantu, i Missionari Comboniani svolgono la loro missione nella parrocchia della Divina Misericordia fondata 8 anni fa nel comune di Mont-Ngafula a Kinshasa, una parrocchia ancora in costruzione in tutte le sue strutture.
Infatti, un tempo distretto agricolo, oggi Masangambila e i suoi dintorni ospitano migliaia di famiglie che vivono in condizioni estremamente difficili. L’accesso alla scuola per i bambini e all’assistenza sanitaria per la popolazione è fortemente limitato a causa della mancanza di infrastrutture adeguate.
Per quanto riguarda l'acqua, durante la stagione delle piogge la popolazione utilizza l'acqua piovana, cosa che non è possibile durante la stagione secca. Le famiglie povere che non hanno contenitori sufficienti per immagazzinare questa pioggia si accontentano dell'acqua degli stagni, con tutti i rischi possibili.
È in questo quartiere che è costruita la Parrocchia della Divina Misericordia. Si tratta di una parrocchia giovane, alla quale mancano ancora le infrastrutture religiose necessarie.Con l'impegno dei cristiani è stata costruita, fortuitamente, una piccola chiesa per la celebrazione delle funzioni religiose. La parrocchia sorge su un terreno donato dalla Diocesi.
La popolazione, con l’aiuto dei Missionari, chiede aiuto per la perforazione di un pozzo di m 160 circa per acqua potabile nel terreno parrocchiale. Ciò comporterà la costruzione in primo luogo della fucina, in secondo luogo la costruzione della struttura su cui dovranno essere posizionati i serbatoi di stoccaggio dell'acqua e infine il trasporto ai punti di distribuzione di quest'acqua alla popolazione e alla scuola frequentata da 1.500 bambini.
Verranno posizionati dei rubinetti nei punti di distribuzione del quartiere, in modo che la popolazione possa utilizzarli. La parrocchia istituirà un comitato per la gestione dell'acqua. Questo comitato sarà responsabile, tra le altre cose, della gestione delle risorse finanziarie generate dalla vendita dell'acqua e anche del mantenimento delle infrastrutture realizzate, con le risorse da esse generate. La popolazione contribuirà fin dall'inizio con almeno 0,25 euro per ogni 100 litri di acqua prelevata.