Dalla presentazione del progetto:
Il progetto è denominato RESA (Refugio del Espiritu Santo) e l’idea è nata in seguito alla inaugurazione in Vaticano di una nuova casa di accoglienza, gestita dalle Suore della Carità di Santa Madre Teresa di Calcutta, che già ha dato asilo a 34 persone che non hanno casa e vivono lungo le strade o sotto i ponti di Roma e la casa in questione è a poca distanza da Piazza San Pietro.
Da questa idea ispiratrice è nato il desiderio di iniziare e realizzare in Guayaquil un intervento di ristrutturazione in un ambiente della parrocchia del “Santisimo Sacramento” già esistente, però decadente e inservibile alle condizioni attuali di come si presenta, cosi da poter creare spazi per una “casa rifugio” o “casa di accoglienza”.
Pensiamo quindi di offrire concretamente l’assistenza a persone adulte indigenti e motivarle a recuperare la loro dignità umana dando alimentazione, pulizia igienica personale, accompagnamento personale umano e spirituale, sicurezza per la salute (a livello basico), grazie all’aiuto di persone specializzate.
La struttura si trova in una zona cittadina povera a livello sociale, situata nel centro storico della stessa città. Il parroco, Padre Jaime Francisco Cruz Abad, non solo offre l’ambiente parrocchiale ma segue direttamente e aiuta in questo progetto. E’ in questa zona cittadina dove si incontrano la maggioranza delle persone che vivono e dormono lungo i marciapiedi e all’aperto sia di giorno che di notte.
Inizieremo con un gruppo di volontari e un minimo di personale amministrativo e specializzato contrattato. Pensiamo di realizzarlo nei primi mesi del 2017 con un orario di attenzione dal lunedì al venerdì dalle 8.30 il mattino alle 17 del pomeriggio con colazione alle 8.30 il mattino, il pranzo alle 12 del pomeriggio e la cena alle 17 del pomeriggio e offrendo loro la possibilità di dormire e riposare la notte. Solo in un secondo momento pensiamo di offrire questo servizio anche il sabato e la domenica con volontari.
Per la realizzazione concreta del progetto in questione è necessario creare nell’ambiente parrocchiale un refettorio per uno spazio di circa sessanta persone, una piccola infermeria, una officina di amministrazione logistica, un ripostiglio per gli alimenti, una cucina, un bagno per il personale, sei docce, quattro bagni, una stanza per due specialisti e una sala multiuso. Il tutto si realizza in uno spazio di circa quattrocento metri quadrati.