Una piccola impresa locale, diretta da un imprenditore centrafricano, Félix, ha raggiunto il villaggio di Dobere dove ha lavorato per 5 mesi.
I tempi lunghi sono dovuti al fatto che tutto il lavoro è stato eseguito a mano, senza alcun macchinario elettrico. Numerosi muratori, carpentieri e falegnami hanno avuto la possibilità di lavorare.
La prima tappa è stata opera degli abitanti del villaggio che, pur essendo molto poveri, hanno contribuito facendo la sabbia e le pietre necessarie per le fondazioni. Anche i mattoni per la costruzioni sono stati fabbricati e cotti sul posto, artigianalmente.
Nella seconda tappa, gli operai locali hanno costruito i muri, intonacato e fatto le finestrature “a claustra” per passaggio di aria e luce.
Le capriate in legno per reggere il tetto di lamiera sono state fatte da carpentieri e falegnami direttamente sul posto.
Il pavimento è stato tirato a cemento fine, senza l’uso di piastrelle. La tinteggiatura finale è stata fatta in calce bianca e tinta azzurra.
La struttura, semplice, essenziale e funzionale, spicca nel villaggio di capanne di argilla e paglia. È situata nello stesso prato della cappella, come da progetto.
Al villaggio sono ancora molti i bambini che non sanno leggere e scrivere, ma con questa nuova struttura i genitori iscriveranno più figli a scuola e prevediamo che i 600 alunni aumenteranno.
La sostenibilità futura del progetto è garantita con borse di studio e sostegno a distanza degli allievi.
Non è stato facile reperire la sabbia sul posto perché il territorio non era affatto sabbioso. Quindi la sabbia è stata fatta a 60 Km di distanza e poi trasportata su camion. Questo ha comportato qualche fatica in più, senza compromettere il lavoro. Non ci sono stati pericoli legati alla presenza di bande ribelli che, purtroppo, in Centrafrica occupano ancora l’80% del territorio.