La congregazione è presente in Congo dal 1951. Inizialmente erano solo suore italiane ma adesso sono 45 suore congolesi e camerunensi che portano avanti la missione. Le comunità in Congo sono 10 e in Camerun 2, e insieme costituiscono la Delegazione Africa.
Sono a Kikwit da 27 anni. Il vescovo emerito è sempre stato sensibile al problema dei bambini audiolesi e lui stesso aveva voluto questa scuola nel 1992 chiedendo alle Suore di San Giuseppe di gestirla. E ora le scuole specifiche sono due: una a Kinshasa e l’altra, appunto, a Kikwit, che si chiama “Bo-ta-tuba – Parleranno”, indicando l’obiettivo di questa missione.
La scuola per i bambini audiolesi richiede il prolungamento di due anni rispetto alle normali scuole primarie, perché prima devono imparare il linguaggio dei segni e poi a pronunciare sillabe, suoni e lettere. Per questo le suore, oltre a gestire la scuola, hanno anche aperto un “internat”, cioè un piccolo collegio dove i bambini vengono ospitati per tutto il periodo scolastico da settembre a giugno, soprattutto quelli rifiutati dalle famiglie o che abitano lontano.
La struttura di Kikwit, che attualmente ospita 20 bambini sordi tra i 6 e i 12 anni, è ormai consumata. È sempre stata riparata e ristrutturata nelle varie necessità, ma ora non è più possibile abitarla, anche perché situata in una posizione che subisce frequenti allagamenti durante la stagione delle piogge.
Il progetto prevede quindi la costruzione di un nuovo edificio a 2 piani in una posizione rialzata, proprio per evitare questo problema, con 2 dormitori uno maschile e uno femminile, 2 bagni con servizi igienici e docce, cucina, refettorio, sala per laboratori e attività, 2 camere per le educatrici e un magazzino. Si potranno ottenere 30 posti letto.
I lavori saranno completati in 6 mesi. Non ci sarà la corrente elettrica, come nelle case circostanti, perché discontinua da parte dello stato.