Continua la collaborazione con P. Franco e con la costruzione degli aratri.
Ultimo rif. prog. *7643
Appena ricevuta la vostra somma abbiamo convocati i responsabili delle 4 officine recentemente create e abbiamo attribuito a ciascuna un numero di aratri da produrre e un primo versamento di 1.000.000 di cfa cadauno per permetter loro di comprare nella capitale Njamena, le ferramenta di base per iniziare al più presto le attività.
Nello stesso tempo abbiamo chiesto al fratel Pietro Rusconi gesuita, di migliorare il piccolo seminatore che abbiamo iniziato a collaudare sul terreno l’anno scorso e che ha trovato un’accoglienza molto positiva soprattutto delle donne per la semina degli aratri. Vi ricordo a questo scopo che la donna soffre particolarmente durante la stagione delle semine perché a lei incombe questo compito e nello stesso tempo deve accudire alla cucina e a tutti i problemi della casa.
Le 4 officine interessate ci hanno consegnato la totalità dei cento aratri qualche giorno fa, una dopo l’altra e noi abbiamo versato loro il restante delle somme pattuite: 1.000.000 di cfa cadauna. Immediatamente abbiamo agganciato a un bel numero di aratri le piccole seminatrici e proprio ieri abbiamo organizzata una formazione per le ragazze del nostro internato. Infatti, chiuse le scuole ai primi di Giugno le ragazze ritorneranno nei loro villaggi per aiutare le famiglie nei lavori campestri. Saranno loro infatti, durante la stagione delle semine a formare le rispettive mamme all’uso di questo portentoso e facilissimo strumento che allevia le loro fatiche.
a- L’impatto sulla produzione agricola si vede ogni anno e malgrado l’annata avara di piogge, la carestia endemica sarà evitata dall’aumento delle superfici arate.
b- Il possesso di un aratro rende il contadino indipendente dal noleggio molto caro del trattore, molto deleterio per le culture in questi terreni leggeri. Basta un asinello per coltivare tranquillamente 2 o 3 ettari che un contadino possiede. Pensate che una sola prestazione del trattore costa quanto il prezzo di un asinello.
c- Numero dei beneficiari diretti: 200 gruppi famigliari con una media di 15 persone cadauno.
Beneficiari indiretti: 3 famiglie circostanti a ognuno dei 200 gruppi famigliari
- le foto di ieri rappresentano un momento della formazione delle ragazze del nostro internato che poi saranno le animatrici nei rispettivi villaggi per l’uso del piccolo seminatore.
- Foto del piccolo seminatore
- Qualche foto di animali a trazione coi nostri aratri.
1- Una donna del villaggio di Bandaro: “Ho usato l’aratro con la piccola seminatrice e ho risparmiato 4 giorni di lavoro. Questo mi ha permesso di badare più tranquillamente alle solite faccende domestiche!”
2- Un giovanotto del villaggio di Kubo Adugul: “Col cavallo di mio padre che non serviva a nulla ho potuto arare due ettari di miglio e raccogliere il doppio dell’anno scorso, cioè 40 sacchi di 100 kili.!”
Appena ricevuto il vostro contributo, a fine Ottobre, abbiamo messo in moto i nostri 5 fabbri che sono immediatamente partiti nella capitale per comprare la ferraglia necessaria alla fabbricazione dei cento aratri. L’operazione non è risultata facilissima a causa della crisi internazionale che rende il mercato del ferro più complesso. Comunque hanno potuto mettersi al lavoro abbastanza in fretta, preparare i pezzi e portarli alla nostra officina, centro di formazione.
Nella nostra officina abbiamo da prima controllato che i pezzi fossero idoneamente forgiati poi li abbiamo completati con la ruota e il vomero che solo nella nostra officina possiamo produrre. La ruota e il vomero infatti non debbono essere lavorati col fuoco altrimenti perdono le loro qualità. Quindi i cento aratri sono stati montati e dipinti di azzurro, che é il nostro colore distintivo, come potrete vedere dalle foto.
Per l’asse della ruota dell’aratro occorre un bullone speciale quasi introvabile in Tchad. Abbiamo dovuto percorrere tutte le “Quincailleries” della capitale per trovarne a sufficienza.
Ormai il sistema di produzione funziona al cento per cento quindi possiamo utilizzare in fretta la rata successiva per fabbricare il resto dei cento aratri.
Per il 15 Gennaio l’attività sarà compiuta. E’ anche il momento in cui i contadini, finiti i raccolti, cominciano a farsi vivi per il ricupero degli aratri.
In questo momento i lavori agricoli sono fermi quindi è solo il tempo della fabbricazione degli aratri.
Per farvi capire la complessità di questo lavoro che sembra banale, vi presento la foto dei vari pezzi, forgiati a mano col fuoco di carbone, dai 5 fabbri. Forgiati a mano ma tutti uguali grazie alla formazione che il fratel Pietro Rusconi continua ad esercitare anche quest’anno.
Termino con cordialissimo saluto a tutti la vostra equipe e un abbraccione.
P.Franco Martellozzo
Continua la collaborazione con P. Franco e con la costruzione degli aratri.
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Référent: P. Franco Martellozzo