I Cooperatori Parrocchiali sono religiosi, sacerdoti e fratelli, che conducono una vita di intensa preghiera e fraterna in comunità con spiritualità ignaziana. Rivolgendosi agli uomini (laici, sacerdoti, seminaristi e religiosi), alle coppie e ai giovani, collaborano con loro e la loro missione è quella di cooperare all'animazione spirituale delle parrocchie. Giunti nella RD Congo nel 2002, sono presenti nell'arcidiocesi di Kinshasa e nella diocesi di Kisantu. Il progetto si realizzerà in località Luzizila presso la loro sede dove vivono 15 religiosi. All’interno della comunità, c’è anche un piccolo centro di formazione professionale per giovani in falegnameria e allestimenti oltre a una casa di riposo.
Luzizila è una nuova zona residenziale non urbanizzata. Ogni giorno nuove famiglie vi costruiscono nuovi capannoni di lamiera, spesso in condizioni disumane e molto miserabili, senza rispettare gli standard di urbanizzazione. La maggior parte sono famiglie molto povere che si dedica ad attività di orticoltura, altri hanno allestito piccoli porcili o pollai improvvisati. Nel quartiere manca quasi tutto: scuole, ospedali, reparti maternità e, soprattutto, l’acqua potabile. Durante la stagione delle piogge la popolazione utilizza l'acqua piovana, cosa difficile per la stagione secca che inizia a giugno e termina a settembre, a volte ad ottobre.
Il progetto consiste nella perforazione di un pozzo di circa 180 mt. di profondità. Dispongono già di un supporto metallico dove dovranno essere posizionate due nuove cisterne da almeno 5.000 litri ciascuna, in sostituzione di quelle vecchie che non sono più in buone condizioni. Questa infrastruttura, così come la fornitura per un punto di distribuzione, erano state costruite per lo stesso scopo, ma l'appaltatore non c'era riuscito. Si tratterà soltanto di effettuare la fornitura al secondo punto di distribuzione del comprensorio. Inoltre, date le difficoltà elettriche nel quartiere e data la profondità del pozzo, è necessario disporre anche di un generatore abbastanza potente da ‘sollevare’ l'acqua.
Obiettivo principale è comunque quello di fornire acqua potabile alla popolazione di questo distretto, per migliorare le loro condizioni di vita e rafforzare la loro resilienza alle malattie legate all'acqua.
Verrà organizzato un comitato di gestione dell'acqua, in ciascuno dei due punti di distribuzione. Questo garantirà i costi di manutenzione da parte della popolazione locale che pagherà una piccola somma di denaro (0,25 euro) per almeno 150 litri d'acqua. I più poveri non dovranno pagare.