Mai provato a scrivere senza una comoda superficie piana dove appoggiare la penna o la tastiera? E a mangiare in piedi o a terra, comunque privi di un supporto cui affidarsi?
Probabilmente non ci avete neanche mai pensato. Perché per gran parte di noi occidentali la presenza di tavoli e sedie – a casa come a scuola o in mensa – è scontata quasi quanto l’aria che respiriamo. Ma non in tutto il mondo è così. Nel villaggio di Andichioorani, nel sud dell’India, per esempio, fino a pochi mesi fa l’idea di nutrirsi e leggere lontano dal pavimento era un sogno per i 256 ospiti (20 bambini e 236 ragazzine) della Annai home for children.
Siamo nel distretto di Sivagangai, stato di Tamil Nadu, un territorio funestato dai monsoni e dalla siccità, in cui i campi si coltivano a fatica e la povertà imperversa tra la maggior parte della popolazione. Fondato nel 2006 dall’associazione People’s service trust, l’orfanotrofio ha costituito un porto sicuro per i molti orfani della zona, nonché per i ragazzi abbandonati e incapaci di provvedere a se stessi. Ma qualche mese fa la struttura ha rischiato di chiudere i battenti per via di una grave falla nell’allestimento interno: «Il dipartimento governativo per il benessere del minore (Child welfare department of government) mi ha ordinato di provvedere alle forniture necessarie ai ragazzi nella sala da pranzo e nell’aula studio – spiega fr. M. Francis Jeyabathi, a capo della People’s service trust, in una prima richiesta d’aiuto inviata a Caritas antoniana il 24 novembre 2014 –. Mi ha dato sei mesi di tempo per risanare la situazione, in caso contrario la licenza del centro Annai sarà revocata».
Non c’era un minuto da perdere. Alla struttura servivano tavoli e panche: più precisamente 128 tavoli e 128 panche in ferro, per un totale di 12.700 euro. Alcuni benefattori locali si erano già attivati, ma mancavano ancora 11 mila euro per realizzare l’acquisto. E il tempo stringeva. In ballo non c’era soltanto la vita di un istituto di formazione, ma anche il futuro di tanti studenti (dei 256 giovani di Annai, oggi 62 studiano in istituti esterni, grazie al supporto finanziario dell’associazione People’s service trust) a esso collegati. Caritas sant'Antonio non poteva certo ignorare una simile richiesta. Ricevuto l’appoggio dei frati del Santo, fr. Jeyabathi è passato all’ordine dei tavoli e delle panche. Due mesi dopo la merce era pronta. Suddiviso in due rate, il finanziamento si è concluso il 27 maggio scorso, mentre per la chiusura del progetto si è dovuto attendere il 12 giugno, guarda caso la vigilia della festa dedicata al Santo di Padova. Una casualità davvero provvidenziale…
Ad Andichioorani è tornato il sereno
Superata questa prova, ora è tornato il sereno alla Annai home for children di Andichioorani. «Prima del vostro intervento, i nostri ospiti sedevano sul pavimento e mangiavano con molta difficoltà, in condizioni igieniche precarie. Talvolta durante i pasti alcuni insetti si avvicinavano e facevano loro compagnia – scrive fr. Jeyabathi nella sua ultima lettera-report indirizzata a padre Valentino Maragno, direttore di Caritas Antoniana –. Ora, invece, sulle sedie e i tavoli forniti da Caritas, i ragazzi si sentono più comodi e sicuri, svolgono i compiti per casa più velocemente, studiano e si preparano al meglio».
Niente però è più convincente e gratificante di qualche letterina scritta in bella calligrafia dai diretti interessati: «Grazie al vostro supporto finanziario ora studio bene e faccio i compiti per casa in comodità. (…) La mia calligrafia migliora di giorno in giorno» scrive Arockia, 15 anni, orfana. «Sono davvero fiera di voi e del vostro aiuto – le fa eco Rajalakshmi, 12 anni, rivolgendosi a tutta la grande “Famiglia Antoniana” –. Io e gli altri bambini siamo felici di avere le sedie e i tavoli nelle nostre aule da pranzo e da studio. Ora riesco a svolgere i compiti per casa molto in fretta e mi resta tempo per approfondimenti e lavori personali. Tutto questo grazie al vostro aiuto. (…) Vi sono molto grata e prego per voi e per il vostro lavoro».
Missione compiuta dunque.
Tra momenti di studio e preghiera, incontri di formazione psicologica e spirituale, esercizi fisici e svariate attività ludiche oltre che educative, i ragazzi della Annai home for children crescono con la penna in mano e la speranza nel cuore. Sì, perché se da un lato è vero che, come dice il loro mentore fr. M. Francis Jeyabathi, «l’alfabetizzazione è la porta di accesso all’educazione; e l’educazione a sua volta permette all’individuo di realizzare le proprie potenzialità, divenendo una persona reale e un cittadino della società», dall’altro è altrettanto vero che l’istruzione non basta a rendere felice una vita. «I ragazzi – continua il religioso in una missiva inviata a Caritas Antoniana per raccontare la realtà che lo circonda – devono crescere bene dal punto di vista fisico, psicologico, mentale, spirituale e morale. Non devono sentirsi soli, depressi, né abbandonati. Proprio a tutela del loro benessere e di una vita confortevole opera l’orfanotrofio di Annai».
Il progetto in breve
➜ Progetto: acquisto di tavoli e panche per orfanotrofio.
➜ Luogo: distretto di Sivagangai, stato di Tamil Nadu, India del Sud.
➜ Beneficiari: 256 bambini orfani, semiorfani, abbandonati e indigenti.
➜ Data: marzo - giugno 2015.
➜ Costo: 11.000 euro.
di Luisa Santinello, tratto dal "Messaggero di sant'Antonio", settembre 2015.