La convivenza tra etnie non è semplice in nessuna latitudine. Lo dimostra questo progetto realizzato con le suore francescane missionarie del Sacro Cuore nella Repubblica Democratica del Congo. A raccontarcelo è suor Rita Panzarin, la responsabile.
L’incipit sembra il prologo di una fiaba africana. A Sembè, piccolo villaggio nel cuore della foresta, ci sono due etnie in contrasto. Una è costituita dai pigmei, uomini che vivono nella foresta da oltre 30 mila anni. L’altra dai bantù, arrivati «solo» 2 mila anni fa, che si sono insediati lungo le strade. All’inizio le due etnie trovano un modo di convivere: i bantù, che temono la foresta, ricevono dai pigmei materiali e cacciagione, donando in cambio a questi ultimi il metallo per le armi. Ma un giorno l’equilibrio si rompe: i pigmei escono dalla foresta e i bantù li rendono schiavi, diventando i padroni della zona.
Nonostante siano passati secoli, la situazione è a questo punto quando suor Rita e le consorelle aprono la missione nella zona. L’unica novità è che le due etnie nel frattempo hanno incontrato un missionario francese che ha «costretto» due dei loro figli ad andare a scuola, in una città a un centinaio di chilometri da lì. Li portava e li andava a prendere ogni fine settimana. Risultato? Almeno due persone in tutto il villaggio ora sapevano leggere, scrivere e far di conto.
Leggi l’articolo completo nel numero di aprile 2017 del «Messaggero di sant’Antonio» e nella versione digitale della rivista.