«Spianare la strada» agli ultimi per renderli attori del loro futuro è sempre stato uno dei principi di Caritas Antoniana. In questo progetto, però, la nostra istituzione di solidarietà ha «spianato la strada» nel senso più letterale del termine, ha cioè rifatto vialetti e pavimenti per permettere ai bambini disabili di non inciampare nelle buche che il tempo e l’uso avevano scavato alla Naromoru Disabled Children’s Home, l’unica struttura pediatrica riabilitativa nel centro del Kenya. Questa realtà si trova in una regione rurale semiarida, la Nyeri County, a 2.200 metri d’altezza e a cinque chilometri di strada sterrata dalla piccola cittadina di Naromoru. Grande la povertà di questo luogo, la cui unica risorsa – oltre all’agricoltura di sussistenza e al piccolo commercio – sono i turisti che visitano il vicino monte Kenya.
Che ci fa un centro disabili in questa landa sperduta e poco accessibile? Garantisce cure e assistenza a tutti i bambini e i ragazzi disabili dai 2 ai 18 anni, provenienti dall’immenso circondario, che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di riabilitazione e di futuro. In Kenya, infatti, soprattutto nelle zone più isolate, resiste la superstizione che vede nella disabilità un castigo divino o una maledizione. I bambini vengono emarginati fin da piccoli, e in molti casi abbandonati a se stessi, senza cure e cibo sufficienti. Ma anche nel caso in cui i genitori riescano a superare i tabù ancestrali, rimane il problema di non avere risorse per pagare gli interventi chirurgici e la riabilitazione.
La Naromoru Disabled Children’s Home nasce nel 1970 in seno alla comunità parrocchiale, grazie all’opera dei missionari italiani, sacerdoti della diocesi di Pordenone e suore francescane elisabettine. Andando di porta in porta, i missionari scoprono le condizioni disperate di questi piccoli e iniziano un lavoro di sensibilizzazione della gente, che porta alla costruzione comunitaria del centro. La struttura da allora offre una presa in carico della persona a 360 gradi. I bambini più gravi si trasferiscono al centro per circa un anno, per avere accesso alle cure: dall’intervento chirurgico alla protesi, alla riabilitazione. Fa parte del percorso anche l’aspetto educativo-scolastico: i piccoli vengono informati sui loro diritti e ricevono una formazione professionale di base che, usciti dalla struttura, garantisce loro un inserimento nella società. Ogni anno il centro segue 150 ragazzi interni e più di 1.800 esterni.
Dopo quasi 45 anni di onorato servizio e continui passaggi di girelli e protesi ortopediche, pavimenti e vialetti della Naromoru Disabled Children’s Home «facevano buche da tutte le parti», mettendo a repentaglio la sicurezza dei ragazzi. La richiesta, arrivata l’anno scorso e subito accolta da Caritas Antoniana, prevedeva un contributo di 20 mila euro, raccolti grazie alla generosità dei nostri lettori. Oggi i pavimenti esterni del centro sono stati rifatti. Ospitano ogni giorno in sicurezza migliaia di piccoli passi in attesa di nuovi percorsi e nuovo futuro.
di Giulia Cananzi, tratto dal "Messaggero di sant'Antonio", luglio-agosto 2015.