Il progetto in sintesi

Dal 2021 la Caritas di Ruhengeri lavora anche a favore delle persone con disabilità fisiche e mentali, per lo più emarginate. In questi anni sono stati pagati diversi interventi ortopedici e di riabilitazione funzionale, e distribuite numerose protesi e sedie a rotelle. I punti di riferimento per queste cure sono: nell'est del Paese, il centro di chirurgia ortopedica di Rilima e l'ospedale di Gahini; a sud, l'ospedale di Gatagara. I pazienti provenienti dal nord e dall'ovest del Paese hanno spesso problemi di trasporto, soprattutto quando devono sottoporsi a riabilitazione funzionale, ad alimentazione specializzata e assunzione di farmaci particolari.

La Caritas vorrebbe quindi creare un Centro di Riabilitazione Funzionale in particolare per aiutare i bambini disabili che stanno seguendo un trattamento nutrizionale e che sono in attesa di un un intervento chirurgico oltre a quelli che hanno già subito l’intervento e che necessitano della riabilitazione.

In sintesi, il ruolo del Centro sarà quello di coordinare e garantire l'attuazione di tutte le misure volte a prevenire, o ridurre al minimo, le conseguenze nutrizionali, fisiche, funzionali, psicologiche, sociali ed economiche delle carenze e delle disabilità. A questo scopo, la Caritas diocesana ha deciso di ristrutturare e riorganizzare gli spazi di una struttura, di sua proprietà dal 2007, che era stata costruita in forma di case bifamiliari, che veniva un tempo utilizzata per ospitare i bambini orfani. Nel nuovo Centro, verrà fornita da personale qualificato e pagato da Caritas Ruhengeri, assistenza riabilitativa, di ascolto e nutrizionale. In particolare ci saranno: un assistente sociale, uno psicologo, un fisioterapista, un igienista e una sentinella. Oltre a gestire questo Centro, la Caritas sarà anche responsabile della pianificazione, del coordinamento di tutte le attività e della manutenzione della struttura. Il centro avrà una capacità di 16 bambini in 8 stanze. L'edificio avrà anche un'ampia sala per gli esercizi fisioterapici e una sala riunioni che sarà utilizzata anche come sala da pranzo e da gioco.

I genitori non saranno ospitati, ma avranno un programma di apprendimento/formazione su come prendersi cura dei loro figli una volta tornati nei villaggi, per evitare recidive o l'uso inappropriato degli eventuali apparecchi ortopedici.

Referente: Abbé Narcisse Ngirimana