A Padova esiste una realtà unica nel territorio nazionale, si prende cura di bambini inguaribili ed è centro regionale di terapia antalgica. Si tratta dell’Hospice pediatrico, frutto di un accordo pubblico privato, fondato e sostenuto da un’associazione fatta dai genitori dei piccoli malati che non a caso si chiama «L’isola che c’è».
La presidente dell’associazione, Stefania Bettin, anche lei mamma di uno di questi ragazzi, spiega che l’Hospice non è un centro tradizionale di cure palliative per malati terminali, ma un luogo in cui bambini affetti da malattie che finora non hanno soluzione, come le distrofie, trovano assistenza adeguata, grazie a un’equipe interdisciplinare.
A questa realtà così all’avanguardia Caritas Antoniana ha donato una macchina che fa elettroterapia contro il dolore cronico, e che si sta dimostrando capace di eliminare o alleviare di molto la sensazione dolorosa, permettendo ai piccoli di ritornare a giocare o frequentare la scuola. «È la prima volta che usiamo una macchina del genere sui bambini – spiega Chiara Di Pede, fisiatra, responsabile del progetto – . Il nostro è un esperimento pilota, che potrà dare un mezzo in più alla terapia antalgica pediatrica».
L’Hospice segue anche le famiglie, sostenendole psicologicamente e approntando un’assistenza continua: «Quando piomba in famiglia un’esperienza così – spiega Stefania – ti sembra di affogare. D’improvviso la casa è invasa da macchine per respirare, per eliminare le secrezioni, per la nutrizione. L’Hospice ti aiuta a ritrovare una normalità possibile».
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(articolo di Giulia Cananzi, numero di aprile 2016)