Riparare un tetto o farne uno di nuovo in Africa è cosa molto seria.
Sotto un tetto «vero» è possibile riunire una comunità o studiare in situazioni limite: sotto il sole cocente o nella stagione delle piogge. Per questo da anni Caritas Antoniana aiuta le suore sacramentine di Bergamo, che operano nella Diocesi di Dedza in Malawi, a riparare i tetti delle sale comunitarie dei villaggi rurali: «Qui possiamo organizzare dei corsi per limitare i danni delle frequenti carestie e inondazioni» spiega suor Ornella, responsabile del progetto.
Ma l’anno scorso quel tetto non è andato a buon fine, o meglio, non è andato a «quel fine», perché l’operaio addetto al trasporto merci, gravemente ferito, non poteva portare il materiale al cantiere. Tanto valeva usare quel denaro per fare il tetto di una piccola scuola per orfani a Monkey Bay, 70 chilometri più a nord.
Ma che avrebbero pensato i benefattori di questo «scambio di tetti»? Caritas Antoniana, invece, è abituata ai disguidi africani e accetta lo scambio senza obiezioni.
Per ringraziare suor Ornella manda in sede una foto con alcuni dei futuri inquilini di quel tetto: «Guardate le nostre meraviglie – scrive –. Qui c’è Alfa, Omega e Abigel». E narra la storia di questi piccoli salvati dalla furia omicida del padre, che aveva già ucciso madre e sorella più piccola. «Li hanno affidati a noi, come tanti altri. Potrei riempire un volume con le loro storie. Questi bambini sono i veri eroi, perché nonostante tutto riescono a essere felici. Un grande abbraccio. E tutta la nostra riconoscenza».
Leggi tutta la storia sul Messaggero di sant'Antonio
(articolo di Giulia Cananzi, numero di maggio 2016)