Gli otto villaggi che formano la parrocchia di Elmina sono molto poveri e le case sono fatte di mattoni di terra ricoperti di malta all’esterno. A causa delle recenti forti piogge, il fiume è straripato causando un’alluvione: sembra che ad aumentare l’impetuosità delle acque ci sia stata anche l’apertura delle chiuse della diga o, addirittura, la gente dice una delle pareti della diga è in parte ceduta.
Nkontrodo, Ntranoa e Simiw sono state allagate. A Simiw l’acqua ha raggiunto 2 metri e mezzo / 3 metri di altezza radendo al suolo tutte le casette che erano fatte di mattoni di fango, quindi molto povere e fragili.
Il progetto prevede la ricostruzione di 42 casette: ognuna comprenderà 2 stanze da letto e una veranda, parte della quale come cucina.
Le casette saranno realizzate in un luogo più adatto rispetto a quello dove si trovavano attualmente. Le pareti delle case saranno di mattoni e di cemento, i pilastri saranno rinforzati con il ferro, il pavimento sarà di cemento, non ci sarà il controsoffitto. I servizi igienici saranno comuni e all’esterno
Padre Martino ha contattato un parrocchiano di Ntranoa, Mr. Godwin Antwi, il quale ha già lavorato per i frati e che, come manodopera, chiamerà al lavoro i giovani che si trovano nei villaggi per farli lavorare come muratori, manovali, falegnami.
Il lavoro verrà svolto a catena, nel senso che appena alcuni avranno liberato il luogo sinistrato dai detriti delle casa distrutta, altri inizieranno a scavare le fondamenta, altri a gettare, altri ad alzare le pareti, poi i falegnami... e così via.
I lavori verranno svolti realizzando 6 casette alla volta e una volta terminati, successivamente ne saranno realizzati altre 6, in modo che i lavori non si fermino.