Il progetto è presentato dalle Monache Benedettine dell'Albero della Vita della Diocesi di Kisantu.
Questo monastero fa parte della Congregazione delle Monache Benedettine della Regina degli Apostoli, ramo benedettino di ceppo belga fondato da Dom Théodore Nève che opera in diversi Paesi.
Stabilite dal 1996 a Kinshasa, le monache benedettine contano oggi 13 suore che hanno vissuto dapprima in un appezzamento nel comune rurale di Mongafula, per poi stabilirsi nel sud dello stesso comune, nel nuovo distretto di Kimwanza Gare dove il monastero ha una concessione di almeno 14ha. Dal 2006 nel monastero sono iniziati i lavori di costruzione della comunità delle suore, del noviziato e del postulantato.
Il quartiere attualmente non dispone di scuole per bambini ma le suore vorrebbero costruirne una in futuro.
Per far fronte ai bisogni urgenti della popolazione sono stati aperti un centro sanitario e una piccola farmacia. Questo centro sanitario è unico in questa zona, ma c’è un serio problema idrico che coinvolge anche le persone del quartiere, che utilizzano l'acqua inquinata del piccolo ruscello o l'acqua piovana, con tutte le possibili conseguenze. Le suore usano le lattine per trasportare l'acqua al centro sanitario. Per niente facile garantire l'igiene del centro e anche quella dei pazienti. La quantità non è mai abbastanza.
Le suore hanno un piccolo pozzo, ma che non funziona più. Il progetto consiste nel rinnovare la pompa del pozzo del monastero, da collegare al centro sanitario. Per fare ciò sarà necessario realizzare una struttura metallica, acquistare serbatoi di almeno 10.000 litri e collegare l'acqua direttamente agli impianti igienici del centro sanitario. Si tratta anche di allestire un punto acqua, davanti alla concessione del Monastero, a servizio della popolazione locale, in modo che non disturbino la tranquillità dei malati del centro.
Le suore mettono a disposizione i loro terreni e alcune opere già realizzate. Contribuiscono anche con risorse finanziarie per cofinanziare questa azione. Per quanto riguarda la popolazione locale beneficiaria contribuirà ai costi operativi e di manutenzione, in particolare attraverso il pagamento minimo di 100 Fc per 100 litri di acqua prelevata. I poveri e i bambini non sono vincolati da questa misura.