La parrocchia di Birava è una delle 42 parrocchie dell'arcidiocesi di Bukavu e si trova in una zona rurale inaccessibile e molto remota. È stata fondata nel 1970 dall'Ordine dei Chierici Regolari di San Paolo, detti Barnabiti che fin dalla sua fondazione si sono adoperati per il benessere sociale, umano e spirituale di questa popolazione rurale trascurata e quasi ignorata dal governo costruendo, oltre alle chiese, strutture sociali di base: scuole e centri di Salute.
Ad oggi la parrocchia dispone di 7 centri sanitari, 2 presidi sanitari e 2 ospedali poco attrezzati.
Il Birava Hospital Center, nella zona sanitaria di Katana, è stato costruito nel 1970 grazie a un finanziamento dell'Ass. Mondo Giusto in collaborazione con i Padri Barnabiti, per dare assistenza sanitaria alla popolazione in loco dal momento che l'ospedale di riferimento di Fomulac si trova a circa 50 km di distanza. Dispone di un blocco per l'assistenza ambulatoriale e residenziale dei malati, di una maternità e di una sala per gli interventi chirurgici. Tuttavia il blocco di maternità, che era stato inizialmente realizzato per ospitare tra le 40 e 50 donne, non riesce più ad accogliere tutte le pazienti in quanto le presenze arrivano fino a 100/120 donne. Le sale d'attesa sono piene, le madri in attesa di partorire sono ospitate in condizioni disumane e una volta partorito, peggiorano ulteriormente perché si ritrovano in una stanza a volte con 40 donne, senza letti e materassi. I neonati sono sdraiati a terra con ciò che implica in termini di freddo e umidità per queste vite ancora fragili. Ancora più esposti alla mortalità infantile sono i bambini nati prima del termine per mancanza degli strumenti necessari alla loro cura.
“Il colmo del peggio – ci scrive il responsabile - si trova nella sala operatoria chirurgica. Il letto operatorio è fisso e non può essere adattato all’altezza del medico o alla corretta posizione del paziente. La sterilizzazione degli strumenti non è sicura perché l'autoclave a disposizione è vecchia e non dispone più di un manometro per essere sicuri del suo funzionamento. I medici corrono il rischio di operare senza essere sicuri della sterilizzazione degli strumenti.”
La presente richiesta riguarda pertanto: l’acquisto di 44 letti e materassi, di una incubatrice, di un letto chirurgico e di un'autoclave per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici.